In occasione della festa di Sant’Agata di Catania non possono mancare i tre dolci tipici: le minne, le olivette e il libro.

Innanzitutto ricordiamo che ogni anno, da fine gennaio fino agli inizi del mese di febbraio, la città di Catania celebra la sua santa patrona. Il culmine dei festeggiamenti è il 5 febbraio, giorno in cui si ricorda la morte della Santa con la processione della parte interna della città.

A Catania non può essere festa senza i tre dolci dedicati a Sant’Agata. Vediamo quali sono e da quale tradizione traggono la loro origine.

Le minne di Sant’Agata

dolci dela festa di sant'Agata di Catania

E’ senz’altro il dolce più conosciuto di Catania e quello che maggiormente rappresenta il martirio della Santa e infatti, la forma ricorda quella del seno di una donna. Sono delle piccole cassatine ricoperte di glassa bianca con, in cima, una ciliegia candita.

I dolci della festa di Sant’Agata: le olivette

Le Olivette di Sant’Agata sono invece,(semi)sconosciute.

La tradizione racconta che mentre Agata stava per essere condotta in carcere, si fermò per allacciarsi un sandalo e che, appena il piede toccò il suolo, iniziò a crescere un albero di ulivo con i suoi frutti.

Nasce quindi da questo leggendario episodio l’usanza di preparare in questi giorni a Catania delle olivette fatte di zucchero, mandorle e pistacchio

Curiosità: Un albero di ulivo è stato piantato nel 1926 in piazza Santo Carcere in occasione delle feste centenarie a conferma di questa tradizione.

Il libro di Sant’Agata

Si tratta di torrone ricoperto da un sottile strato di pasta di mandorla. In molte raffigurazioni la santa lo tiene aperto e si legge una scritta misteriosa.

Gli atti del martirio ci raccontano che dopo la morte, il corpo di Agata fu sepolto con tutti gli onori e che, mentre si svolgeva il funerale apparvero un giovane e 100 angeli che lasciarono sulla sua tomba una scritta che ne esaltava le virtù e la istituiva come protettrice della sua città.

Riprodurre il solo rettangolo sarebbe stato limitativo per i pasticceri catanesi, la cui arte è più barocca. Riproducendo un libro si poterono sbizzarrire nelle decorazioni.

Ma il libro rappresenta anche il libro dei vangeli su cui Agata ha professato la fede per la quale anche morta.

Oltre a questi dolci, vi sono anche il torrone e i bomboloni dalla ricetta molto semplice.

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Categorie: Curiosità

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